rotsoge 324
Lo spettacolo ha preso spunto dal poema di Apollinaire "Rotsoge" per la sua caratteristica stilistica di poema simultaneo, un collage spazio temporale dove le immagini dei quadri di Chagall si sovrappongono ai ricordi e ai simboli.
La composizione coreografica, unita alla ricerca corporea, delinea i tratti salienti dell'arte di Chagall riguardante ciò che la realtà dice di se stessa: l'esistenza è vibrazione dell'uomo nel mondo e del mondo nell'uomo, nella trasfigurazione dell'amore, dove ogni singolo dettaglio ha un significato simbolico nell'intero processo di creazione. Partendo dal concetto che la realtà come si svela all'anima non ha riferimenti spazio temporali, la danza ha afferrato il concetto di simultaneità, nella assenza della logica sequenziale e nella compresenza e abbondanza di elementi simbolici, sfruttando le abilità corporee della verticalizzazione, del capovolgimento, della curvatura.
Per Chagall uomini, animali e oggetti sono tutti egualmente espressione della creazione, accomunati e sostenuti dal simbolo, umanizzato, che funge da collante emotivo ed affettivo tra il passato e il presente. Ogni personaggio è in continua mutevole trasformazione, sempre in relazione vibrazionale, osservatore e protagonista della più bella storia d'amore in volo.
Regia e coreografia: Chiara Olivieri
con: Ginevra Angeli, Marco Bissoli, Carlotta Graffigna, Chiara Olivieri, Debora Scandolara
costumi: Pietro Mattioli
musiche: E. Schulhoff, A. Cohen, J. Sibelius, R. Schumann
voce: Federica Restani
La composizione coreografica, unita alla ricerca corporea, delinea i tratti salienti dell'arte di Chagall riguardante ciò che la realtà dice di se stessa: l'esistenza è vibrazione dell'uomo nel mondo e del mondo nell'uomo, nella trasfigurazione dell'amore, dove ogni singolo dettaglio ha un significato simbolico nell'intero processo di creazione. Partendo dal concetto che la realtà come si svela all'anima non ha riferimenti spazio temporali, la danza ha afferrato il concetto di simultaneità, nella assenza della logica sequenziale e nella compresenza e abbondanza di elementi simbolici, sfruttando le abilità corporee della verticalizzazione, del capovolgimento, della curvatura.
Per Chagall uomini, animali e oggetti sono tutti egualmente espressione della creazione, accomunati e sostenuti dal simbolo, umanizzato, che funge da collante emotivo ed affettivo tra il passato e il presente. Ogni personaggio è in continua mutevole trasformazione, sempre in relazione vibrazionale, osservatore e protagonista della più bella storia d'amore in volo.
Regia e coreografia: Chiara Olivieri
con: Ginevra Angeli, Marco Bissoli, Carlotta Graffigna, Chiara Olivieri, Debora Scandolara
costumi: Pietro Mattioli
musiche: E. Schulhoff, A. Cohen, J. Sibelius, R. Schumann
voce: Federica Restani