K-MESSENGER
K-MESSENGER: INVENZIONI A PIU' VOCI
“L’arte rende visibile l’invisibile”, come scrisse Paul Klee. K_Messenger nasce seguendo questa leggendaria intuizione, in un progetto interattivo in cui suono e gesto corporeo alimentano le proprie tessiture, nel tentativo di farne emergere i possibili messaggi, rimandi, visioni, le infinite metamorfosi. Nel caso di K_messages, creazioni sonore del violoncellista e compositore e Nicola Baroni, i “messaggi” sono tratti da testi di Kafka, e vengono “tradotti” in tempo reale attraverso l’hypercello, “strumento” nato nei laboratori del Massachutes Institute of Tecnology (MIT) negli anni 90. L’hypercello prevede la trasformazione dello strumento classico in iperstrumento, attraverso un procedimento elettroacustco che si basa sull’interazione in tempo reale del suono e dell’esecutore. La danza partecipa di questa creazione estemporanea attraverso l’utilizzo di sensori che fungono da veri e propri “amplificatori” sonori del gesto corporeo.
In Hallelujah Junction, brano del grande compositore americano John Adams, qui realizzato con due sintetizzatori, la danza intende rendere “osservabile” il processo di continua ed esaltante trasformazione sonora di uno dei grandi brani della letteratura piansitica del XX secolo.
Con:
Nicola Baroni, hypercello
Ebony Piano Duo - Maria Ala-Hannula e Leonardo Zunica
COD Danza : Chiara Olivieri, Carlotta Graffigna
musiche di Nicola Baroni, John Adams
Coreografie di Chiara Olivieri
ideazione Diabolus in musica | Eterotopie piano festival | DanzArea
“L’arte rende visibile l’invisibile”, come scrisse Paul Klee. K_Messenger nasce seguendo questa leggendaria intuizione, in un progetto interattivo in cui suono e gesto corporeo alimentano le proprie tessiture, nel tentativo di farne emergere i possibili messaggi, rimandi, visioni, le infinite metamorfosi. Nel caso di K_messages, creazioni sonore del violoncellista e compositore e Nicola Baroni, i “messaggi” sono tratti da testi di Kafka, e vengono “tradotti” in tempo reale attraverso l’hypercello, “strumento” nato nei laboratori del Massachutes Institute of Tecnology (MIT) negli anni 90. L’hypercello prevede la trasformazione dello strumento classico in iperstrumento, attraverso un procedimento elettroacustco che si basa sull’interazione in tempo reale del suono e dell’esecutore. La danza partecipa di questa creazione estemporanea attraverso l’utilizzo di sensori che fungono da veri e propri “amplificatori” sonori del gesto corporeo.
In Hallelujah Junction, brano del grande compositore americano John Adams, qui realizzato con due sintetizzatori, la danza intende rendere “osservabile” il processo di continua ed esaltante trasformazione sonora di uno dei grandi brani della letteratura piansitica del XX secolo.
Con:
Nicola Baroni, hypercello
Ebony Piano Duo - Maria Ala-Hannula e Leonardo Zunica
COD Danza : Chiara Olivieri, Carlotta Graffigna
musiche di Nicola Baroni, John Adams
Coreografie di Chiara Olivieri
ideazione Diabolus in musica | Eterotopie piano festival | DanzArea